Rapporto Questionari Albano Laziale 2015/2016

Progetto  Legalità e Cittadinanza attiva  Scuole Medie Albano – Classi Terze

Anno scolastico 2015/16

Rapporto risultati questionari: percezione legalità e valutazione

L’ultima giornata del seminario è stata dedicata alla valutazione dell’iniziativa da parte degli studenti attraverso due questionari. Il primo di  10 domande mirato alla esplicitazione della “percezione della legalità”  successivamente alla partecipazione al seminario. Il secondo di cinque domande mirante ad una esplicitazione del gradimento della iniziativa e dei singoli contenuti di merito della stessa.

Sono stati raccolti ed elaborati ca 300 questionari sulla percezione e ca 230 questionari di valutazione. La differenza numerica è spiegata dal fatto che il questionario di valutazione non è stato somministrato a ca 50 studenti delle prime due classi nelle quali è stata sperimentata la iniziativa e che ca 20  dei questionari riconsegnati sono risultati non utilizzabili per errori di compilazione.

I  risultati delle elaborazioni statistiche sono riportati negli allegati A  e B al presente Rapporto che si limita quindi a focalizzare l’attenzione e stimolare conseguenti  riflessioni sulle tendenze qualitative che emergono da una lettura di quei risultati.

RAPPORTO QUESTIONARIO PERCEZIONE LEGALITA

Il questionario era articolato su tre aree di domande:

  1. Significato e funzione della legalità ( domande 1,2,7)
  2. Le ragioni delle violazioni della legalità ( domande 3,4,5,8)
  3. Valutazione della gravità delle violazioni ( domande 6,9,10)

 

  1. Significato e funzione della legalità

La stragrande maggioranza dei rispondenti (84%) individua nel “rispetto della legge” il significato della parola legalità. Una percentuale non inconsistente tuttavia (15%) propende per una accezione più ampia del termine legalità identificata sostanzialmente nel “rispetto degli altri”. La rilevanza di questa più ampia accezione emerge dalle risposte sulla domanda “importanza del rispetto della legalità”. Al riguardo infatti la quasi totalità (97%) sottolinea motivazioni connesse alla  bontà/correttezza delle relazioni sociali, mentre soltanto il 3% indica la applicazione di sanzioni in caso di violazioni.

Coerenti con quanto sopra risultano le risposte alle domande sulla funzione delle regole in generale . Ca l’84% dei rispondenti  la individua nel “favorire la convivenza civile”,  in particolare all’interno della scuola dove ca il 93% indica “il rispetto reciproco dei diritti”.

La comprensione /acquisizione di un concetto non meramente formalistico della legalità , indicato nel progetto come uno degli obiettivi principali del seminario, era stato nel corso dello stesso declinato come il ( necessario)” rispetto delle leggi” ma anche  come “strumento per una buona convivenza”.

 

  1. Le ragioni delle violazioni della legalità

Il  valutare  inutile o non condivisibile  una legge , non costituisce un giusto motivo per non rispettarla per una consistente maggioranza di partecipanti (ca 76%).

Tuttavia circa un quarto degli studenti non è di questa opinione. In particolare il 12,7%

ritiene che  il rispetto o meno di una legge “ inutile o non condivisa” dipenda dalle specifiche situazioni concrete e l’11,4% si spinge più in là affermando che “sì è giusto non rispettare”  ( una legge inutile o non condivisa) perché le leggi servono per essere utili alle persone.

Va sottolineato che  ad una domanda successiva ca un quarto dei rispondenti, anche se “tutti rispettano” la norma ritenuta ingiusta o non condivisa, ritiene di non doverla rispettare. In particolare il 15,5% pensa comunque sia opportuno esplicitare le ragioni del proprio comportamento contra legem, mentre il 7,5%  “cerca di non farlo sapere”.

Un approfondimento dei motivi più importanti che spingono un ragazzo a trasgredire le regole della società, fornisce risultati articolati.

Fatto cento l’insieme delle risposte fornite alle possibili alternative:

  • il 20,6% fornisce motivazioni che possiamo definire “infantili” ( “per gioco”,” per provare almeno una volta”,” gli piace”)
  • ben il 43,4 % fornisce motivazioni che denotano una condizione di disagio sociale o relazionale ( “ perche è solo” il 13,6%, “non ha nulla in cui credere “ il 12,7%, “non va d’accordo con i genitori” l’ 11,2%, “non ha altre possibilità” il 5,9% )
  • un modesto 2,1% sembra identificare la trasgressione con una dimostrazione di coraggio. Questa percentuale è tuttavia ingannevole. Leggendo infatti i suggerimenti che era consentito dare nel rispondere a questa domanda ca il 10% dei rispondenti motiva la trasgressione con indicazioni analoghe a quella del coraggio ( “perché è figo, è simpatico, per sentirsi grande , importante)
  • un 25% infine indica come motivazione “perché lo fa con gli amici”. Motivazione quest’ultima che ci consente di collegarci alla questione della valutazione della gravità della trasgressione
  1. Valutazione della gravità delle violazioni

Alla domanda se un’azione illegale sia da considerarsi meno grave se commessa in gruppo una larga maggioranza ( 63,6%) risponde “no mai”. Oltre un terzo degli studenti fornisce tuttavia risposte diverse. Il 21% non prende posizione “non so”. L’11,5% risponde “ si, a volte” ed il 3,9% si dice convinto che il gruppo sia una esimente ( si, sempre).

Alla domanda che chiedeva  di valutare come “ammissibile” o “non ammissibile “ una serie di comportamenti elencati :

  • Percentuali > al 20% valutano come ammissibili “in autobus senza biglietto( ca 40%), “scrivere sui muri con lo spray” ( ca 30%), “fare a botte per far valere le proprie ragioni” ( 22%)
  • Percentuali > al 15% ma < al 20% valutano come ammissibili: “dare una bustarella in cambio di un favore” (19%) “sottrarre un libro alla biblioteca” ( 19%), “in motorino senza casco” (18%), “fumare occasionalmente marijuana o hascisc”(17%) .
  • Percentuale tra il 5 ed il 10% valuta come ammissibile : “pagare le tasse meno del dovuto”(6%).
  1. Prime conclusioni

In sintesi,  le risposte alla prima parte del questionario danno conto di un sostanziale conseguimento della comprensione ed acquisizione del concetto di legalità ( vedi anche quanto dichiarato in sede di valutazione dell’esperienza).

Le risposte  alla seconda ed alla terza parte del questionario evidenziano significative problematiche di percentuali non marginali  degli studenti, sia in termini di motivazione dei comportamenti trasgressivi, che in termini di valutazione della gravità delle trasgressioni stesse e del ruolo del gruppo .

RAPPORTO QUESTIONARIO FINALE VALUTAZIONE

La quasi totalità dei rispondenti ( 94%) ritiene che la partecipazione al seminario sulla legalità sia stata una esperienza importante contro il 6% che dà una risposta negativa.

Il dato è pienamente confermato alla domanda successiva che chiedeva di indicare valutazioni non più generali ma puntuali, consentendo agli studenti di scegliere tra tre alternative positive e tre negative. Il 93,5% sceglie le alternative positive ( con un picco del 34,2 che afferma “ ho compreso il valore della legalità”, un 32,1% che dichiara”ho appreso nozioni utili sulla Costituzione e sulle leggi”, ed un 27,1% “scambio di idee interessante”). Di converso soltanto il 6,5% sceglie alternative negative di valutazione.

Tra le varie sessioni del seminario quella più gradita è stata la testimonianza  con il 33,2% delle preferenze ( una sessione gestita dalla Polizia di Stato con riferimento al Progetto Scuole Sicure , prevalentemente focalizzata sul bullismo). A seguire il 23,1% ha dichiarato di preferire la sessione “ il significato della legalità” ed il 16,1% “ la Costituzione e l’ordinamento giuridico”.

Coerentemente, alla domanda su quale argomento vorresti approfondire ca il 40% ha indicato testimonianza/bullismo, il 26,2% “Costituzione ed ordinamento giuridico” , il 21,9% “il significato della legalità”.

Le indicazioni fornite dalla scheda di valutazione consentono di dare un giudizio complessivamente positivo sulla opportunità della iniziativa e sulla utilità della stessa . Forniscono inoltre utili indicazioni per un riaggiustamento dei contenuti per le edizioni future e spunti per una proposta di analoghe iniziative presso le Scuole Superiori .

 

La comprensione /acquisizione di un concetto non meramente formalistico della legalità , indicato nel progetto come uno degli obiettivi principali del seminario, era stato nel corso dello stesso declinato come il ( necessario)” rispetto delle leggi” ma anche  come “strumento per una buona convivenza”.

 

  1. Le ragioni delle violazioni della legalità

Il  valutare  inutile o non condivisibile  una legge , non costituisce un giusto motivo per non rispettarla per una consistente maggioranza di partecipanti (ca 76%).

Tuttavia circa un quarto degli studenti non è di questa opinione. In particolare il 12,7%

ritiene che  il rispetto o meno di una legge “ inutile o non condivisa” dipenda dalle specifiche situazioni concrete e l’11,4% si spinge più in là affermando che “sì è giusto non rispettare”  ( una legge inutile o non condivisa) perché le leggi servono per essere utili alle persone.

Va sottolineato che  ad una domanda successiva ca un quarto dei rispondenti, anche se “tutti rispettano” la norma ritenuta ingiusta o non condivisa, ritiene di non doverla rispettare. In particolare il 15,5% pensa comunque sia opportuno esplicitare le ragioni del proprio comportamento contra legem, mentre il 7,5%  “cerca di non farlo sapere”.

Un approfondimento dei motivi più importanti che spingono un ragazzo a trasgredire le regole della società, fornisce risultati articolati.

Fatto cento l’insieme delle risposte fornite alle possibili alternative:

  • il 20,6% fornisce motivazioni che possiamo definire “infantili” ( “per gioco”,” per provare almeno una volta”,” gli piace”)
  • ben il 43,4 % fornisce motivazioni che denotano una condizione di disagio sociale o relazionale ( “ perche è solo” il 13,6%, “non ha nulla in cui credere “ il 12,7%, “non va d’accordo con i genitori” l’ 11,2%, “non ha altre possibilità” il 5,9% )
  • un modesto 2,1% sembra identificare la trasgressione con una dimostrazione di coraggio. Questa percentuale è tuttavia ingannevole. Leggendo infatti i suggerimenti che era consentito dare nel rispondere a questa domanda ca il 10% dei rispondenti motiva la trasgressione con indicazioni analoghe a quella del coraggio ( “perché è figo, è simpatico, per sentirsi grande , importante)
  • un 25% infine indica come motivazione “perché lo fa con gli amici”. Motivazione quest’ultima che ci consente di collegarci alla questione della valutazione della gravità della trasgressione
  1. Valutazione della gravità delle violazioni

Alla domanda se un’azione illegale sia da considerarsi meno grave se commessa in gruppo una larga maggioranza ( 63,6%) risponde “no mai”. Oltre un terzo degli studenti fornisce tuttavia risposte diverse. Il 21% non prende posizione “non so”. L’11,5% risponde “ si, a volte” ed il 3,9% si dice convinto che il gruppo sia una esimente ( si, sempre).

Alla domanda che chiedeva  di valutare come “ammissibile” o “non ammissibile “ una serie di comportamenti elencati :

  • Percentuali > al 20% valutano come ammissibili “in autobus senza biglietto( ca 40%), “scrivere sui muri con lo spray” ( ca 30%), “fare a botte per far valere le proprie ragioni” ( 22%)
  • Percentuali > al 15% ma < al 20% valutano come ammissibili: “dare una bustarella in cambio di un favore” (19%) “sottrarre un libro alla biblioteca” ( 19%), “in motorino senza casco” (18%), “fumare occasionalmente marijuana o hascisc”(17%) .
  • Percentuale tra il 5 ed il 10% valuta come ammissibile : “pagare le tasse meno del dovuto”(6%).
  1. Prime conclusioni

In sintesi,  le risposte alla prima parte del questionario danno conto di un sostanziale conseguimento della comprensione ed acquisizione del concetto di legalità ( vedi anche quanto dichiarato in sede di valutazione dell’esperienza).

Le risposte  alla seconda ed alla terza parte del questionario evidenziano significative problematiche di percentuali non marginali  degli studenti, sia in termini di motivazione dei comportamenti trasgressivi, che in termini di valutazione della gravità delle trasgressioni stesse e del ruolo del gruppo .

 

RAPPORTO QUESTIONARIO FINALE VALUTAZIONE

La quasi totalità dei rispondenti ( 94%) ritiene che la partecipazione al seminario sulla legalità sia stata una esperienza importante contro il 6% che dà una risposta negativa.

Il dato è pienamente confermato alla domanda successiva che chiedeva di indicare valutazioni non più generali ma puntuali, consentendo agli studenti di scegliere tra tre alternative positive e tre negative. Il 93,5% sceglie le alternative positive ( con un picco del 34,2 che afferma “ ho compreso il valore della legalità”, un 32,1% che dichiara”ho appreso nozioni utili sulla Costituzione e sulle leggi”, ed un 27,1% “scambio di idee interessante”). Di converso soltanto il 6,5% sceglie alternative negative di valutazione.

Tra le varie sessioni del seminario quella più gradita è stata la testimonianza  con il 33,2% delle preferenze ( una sessione gestita dalla Polizia di Stato con riferimento al Progetto Scuole Sicure , prevalentemente focalizzata sul bullismo). A seguire il 23,1% ha dichiarato di preferire la sessione “ il significato della legalità” ed il 16,1% “ la Costituzione e l’ordinamento giuridico”.

Coerentemente, alla domanda su quale argomento vorresti approfondire ca il 40% ha indicato testimonianza/bullismo, il 26,2% “Costituzione ed ordinamento giuridico” , il 21,9% “il significato della legalità”.

Le indicazioni fornite dalla scheda di valutazione consentono di dare un giudizio complessivamente positivo sulla opportunità della iniziativa e sulla utilità della stessa . Forniscono inoltre utili indicazioni per un riaggiustamento dei contenuti per le edizioni future e spunti per una proposta di analoghe iniziative presso le Scuole Superiori .